venerdì 23 gennaio 2009

Madeleines alle clementine!

L'inverno è il periodo degli agrumi. Arance, mandarini e clementine in questi giorni se ne trovano a chilate e le clementine sono dei frutti che a me piacciono molto perchè sono una via di mezzo tra i mandarini e i mandaranci. E' un frutto dolcissimo, succoso e senza semi, che questi a me danno molto fastidio quando mi rimangono in bocca :(

Come tutti gli agrumi ha un elevato contenuto di vitamina C che di questi tempi non fa male con le influenze che ci sono in giro e in più sento proprio il bisogno di mangiarle dato che contengono zuccheri e mi servono per darmi energia :) ho un calo di zuccheri mah!
E quindi ho voluto provare a inserirle nelle madeleines che ultimamente le sto provando con diersi ingredienti, poi in seguito vi farò vedere questi dolcetti gustosi e delicati in altre versioni. Dolcetti che a volte sembrano delle piccole conchiglie, altre volte delle zampette di un micio, e se le giri dalla parte opposta cioè quella della gobbetta ti par di scorgere delle piccole barchette.


La ricetta la trovate qui solo che invece di grattuggiare la scorza di un limone ho grattuggiato la scorza di una clementina ed ho aggiunto il succo spremuto di una di essa al burro fuso. Dando così alla madeleine un sapore aromatico e profumato! Accompagnatele con una tazza di tè verde giapponese come il Sencha Chiran e vi regalerete un pomeriggio coccoloso.



Guardate questo video e potrete ammirare la bellezza di questo duo costituito da Jennifer Rush e Placido Domingo, visto pocotempo fa in TV e sentirete la passione e la bravura delle loro voci mentre cantano questa canzone d'amore.

Vi lascio qualche appunto sulle madeleine o petite madeleine che come la maggior parte di voi saprà: è un dolce tipico del comune di Commercy che si trova nel nord-est della Francia e in seguito si espanse in tutta la nazione. Le madeleine, fuori dal territorio francese sono più famose per l'associazione con l'opera di
Marcel Proust "Alla ricerca del tempo perduto" nella quale il narratore mentre mangia una madeleine riesce a ritrovare i ricordi della sua infanzia, del tempo vissuto a Combray quand'era bambino.
"Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati maddalene, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della maddalena. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita, non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta ? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della maddalena. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva? Che senso aveva? Dove fermarla? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda. E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire. E’ chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. E’ stata lei a risvegliarla, ma non la conosce, e non può far altro che ripetere indefinitivamente, con la forza sempre crescente, quella medesima testimonianza che non so interpretare e che vorrei almeno essere in grado di richiederle e ritrovare intatta, a mia disposizione ( e proprio ora ), per uno schiarimento decisivo. Depongo la tazza e mi volgo al mio spirito. Tocca a lui trovare la verità retrocedo mentalmente all’istante in cui ho preso la prima cucchiaiata di tè. Ritrovo il medesimo stato, senza alcuna nuova chiarezza. Chiedo al mio spirito uno sforzo di più, ma mi accorgo della fatica del mio spirito che non riesce; allora lo obbligo a prendersi quella distrazione che gli rifiutavo, a pensare ad altro, a rimettersi in forze prima di un supremo tentativo. Poi, per la seconda volta, fatto il vuoto davanti a lui, gli rimetto innanzi il sapore ancora recente di quella prima sorsata e sento in me il trasalimento di qualcosa che si sposta, che vorrebbe salire, che si è disormeggiato da una grande profondità; non so cosa sia, ma sale, lentamente; avverto la resistenza e odo il rumore degli spazi percorsi. All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di maddalena che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio.”
Marcel Proust-Dalla parte di Swann
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21 commenti

  1. buoni ti danno un senso di delicato belli anche sotto la forma di stella, buona giornata!

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  2. questa madleines fanno davvero venir fame!! son bellissime ed agli agrumi..ancora più buone!!!
    un bacione

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  3. bellissime davvero!!
    la forna di stellina poi..meravigliosa!!

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  4. Che belle, queste reminescenze letterarie legate al tè....puoi capirmi, vero? Quando poi delle madeleines così fragranti, soffici e profumate gli si affiancano, si crea un attimo di armonia perfetta...un magico duetto, come quello del video che ci hai regalato....Un post delizioso, come sempre, cara Carla! Buona giornata! :-)

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  5. Le tue madeleines sono perfette e anche in me risvegliano tanti ricordi. L'idea di aromatizzarle al mandarino è geniale!

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  6. sono perfette e il profumo già me lo immaggino...mi hai dato voglia di leggere il libro che conosco ma non ho avuto ancora il piacere di leggere!!!
    Ti auguro una buona domenica.

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  7. Che profumo quando si entra nel blog! Non ho mai fatto dei dolci con i mandarini (a dire il vero non li ho proprio mai usati per cucinare). Devo darmi da fare!
    Buon WE
    Alex

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  8. Adoro le madeleines...poi al gusto di clementina, devon'essere davvero molto delicate!
    Come al solito super post.....
    un bacione!

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  9. ho pensato che e' la ricetta fondamentale del tuo blog...il suo nome e' insito nella ricetta(sai le madeleins e Proust...)!
    Mi piacciono da morire le Madeleins!
    Al gusto "clementine" mai provate...perche' non se ne puo' rubare una attraverso lo schermo?!?...perche'... :-(

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  10. Abbiamo fatto la stessa ricetta...
    Ti ho scoperta sul blog di Laura, ho visto che partecipavi alla raccolta dei biscotti salati.
    Se ti va passa a dare un'occhiata!
    A presto!

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  11. adoro quel passaggio di Proust...adoro che sapori o odori mi portano i ricordi...basta poco e il mondo si apre....felice week end cara e dolce Carla...un abbraccio

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  12. Che bello che bello il libro di Proust!!! ^_^
    spettacolari le madelines di diverse forme con i clementini poi che io adoro... stupendo post, come sempre mi fai sognare.... ^_^

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  13. complimenti è una ricetta molto indovinata e ben preparata

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  14. Sempre un' atmosfera piacevolissima qui da te... un bacio :)

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  15. Buone, decisamente buone. Lo dico sempre che adoro i dolci che sanno di frutta e limone. Brava, mi piace anche la presentazione.
    Buona giornata cara :)

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  16. che belle...devono essere profumatissime:-)
    Annamaria

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  17. Quel passaggio di Proust mi è molto caro e mi piace rileggerlo spesso .... grazie per averlo proposto.
    Le madeleines alle clementine, dalle forme cangianti, devono essere profumatissime.
    Baci

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  18. Profumatissime e perfette..Complimenti!

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  19. bell'idea l'aroma di mandarino !
    bel post!
    a presto
    Pippi

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  20. Magnifico abbinamento: le clementine, anche solo il nome di questi magnifici agrumi mi mette sempre di buonumore.
    un caro saluto
    a.o.

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  21. Peccato che non abbia gli stampini le avrei provate subito a farle..buona domenica

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